Tra le colline della Ciociaria e i monti Ernici, nei territori dei comuni di Piglio, Affile, Serrone, Anagni e Paliano, spiccano distese e distese di vigneti: è la zona di produzione del Cesanese Docg, un ottimo vino rosso del Lazio. In suo onore, con lo scopo di farlo conoscere, ma soprattutto di deliziare i palati di chi passa di qua, è stata creata la Strada del Vino Cesanese, fantastica da percorrere sulle due ruote, perfetta per un itinerario del gusto.

Tra le colline della Ciociaria e i monti Ernici, nei territori dei comuni di Piglio, Affile, Serrone, Anagni e Paliano, spiccano distese e distese di vigneti: è la zona di produzione del Cesanese Docg, un ottimo vino rosso del Lazio. In suo onore, con lo scopo di farlo conoscere, ma soprattutto di deliziare i palati di chi passa di qua, è stata creata la Strada del Vino Cesanese, fantastica da percorrere sulle due ruote, perfetta per un itinerario del gusto.

Si può partire dalla “Città dei Papi”, Anagni: città ricca di opere d’arte medioevali e chicche da vedere, come il Palazzo di Bonifacio VIII e la Cattedrale di Santa Maria Assunta, con i meravigliosi affreschi del XIV secolo.

Ci si sposta poi nella panoramicissima cittadina di Paliano, situata su una collina e collegata a Fiuggi dalla pista ciclabile più lunga d’Europa. Con una breve deviazione si raggiunge Acuto. Da vedere, oltre al piccolo borgo, c’è la Collegiata di Santa Maria Assunta, una delle più belle chiese del Settecento nel Lazio. La tappa successiva è Piglio: qui la prima domenica di ottobre c’è la sagra del vino Cesanese, una grande festa che richiama davvero moltissime persone da tutto il Lazio.

Il paese, che si sviluppa a ferro di cavallo lungo la cresta di uno sperone roccioso, è delizioso visto dall’alto. Il centro storico è ben conservato e offre bellissimi scorci.

Continuando si arriva a Serrone, che offre una bella vista sulla valle. L’itinerario si conclude ad Affile, un borgo caratteristico pieno di vicoletti. Oltre ai resti ben conservati di una cisterna romana, si può visitare la Chiesa di San Pietro, dove si dice che San Benedetto abbia compiuto il primo miracolo.

Il vino Cesanese

Il Cesanese, unico vitigno autoctono rosso del Lazio, era già bevuto al tempo dell’Impero Romano, e fu conosciuto e apprezzato da Papi e nobili nei secoli successivi. Nel 1973 è stato riconosciuto con la DOC, la Docg è arrivata invece nel 2008.

È di color rosso rubino con riflessi violacei, il profumo è intenso, con sentori di frutta rossa, tra cui risaltano soprattutto i frutti di bosco e le spezie, valorizzate dall’affinamento in legno.

In bocca si sente che è un vino strutturato, importante, con una forte trama tannica. Come stabilisce il disciplinare, deve essere composto per un minimo di 90% di cesanese d’Affile e/o cesanese comune, con un eventuale saldo del 10% di altre uve a bacca rossa autorizzate dalla regione Lazio.

La gradazione minima è di 12°, 13° per il Superiore. Per ottenere la menzione di Riserva, il Cesanese del Piglio Superiore deve essere sottoposto a un periodo d’invecchiamento per almeno 20 mesi, di cui 6 mesi di affinamento in bottiglia, e deve avere come minimo 14° di volume alcolometrico. Leggermente diverso è il Cesanese di Affile DOC, che viene invece prodotto interamente con uve Cesanese di Affile. Della tutela, valorizzazione e diffusione del vino, se ne occupa il Consorzio di Tutela del Cesanese del Piglio.

Il Cesanese del Piglio Docg va degustato a una temperatura di 16/18 °C. Perfetto con la carne rossa alla griglia, si abbina molto bene con i piatti tipici della cucina romana e dei castelli, come la coda alla vaccinara, abbacchio al forno o scottadito, bucatini all’amatriciana o la porchetta.

Il territorio pullula di cantine e aziende agricole dove fermarsi per aperitivi, degustazioni, e per acquistare bottiglie.

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By gabriele / Administrator, bbp_keymaster on Mag 08, 2021

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